FPE-Storia

LA STORIA

Tutto nasce all’inizio del 1994 quando un gruppo di cavallermaggioresi che fanno parte del Comitato Permanente per la Tutela del Patrimonio Culturale decide di inventarsi una piccola fiera del libro in città. Il gruppo è formato (in rigoroso ordine alfabetico) da Annarita Alessio, Maria Carla Chiavassa, Angelo Gonella, Luca Martini, Gianfranco Massimino (in qualità di Direttore della Biblioteca) ed Emilia Tesio.

L’idea, sorta in seno al Comitato, è quella di promuovere e valorizzare il libro “locale” ovvero i piccoli editori della provincia di Cuneo e di Torino. Dopo alcune riunioni preparative il progetto parte nell’estate del 1994 durante la Festa della Beata Vergine (la festa del paese, per intenderci, quella degli autopista e dei fuochi). Una scelta azzeccata per un evento alla sua prima edizione perché può usufruire del traino della festa e dei numerosi visitatori per farsi conoscere.

Il logo iniziale è quello del Comitato Permanente per la Tutela del Patrimonio Culturale, un logo che rappresenta lo skyline (come si dice adesso ma allora era semplicemente il profilo) della città e un piccolo manifesto realizzato da Emilia Tesio con il programma. Ovviamente si tratta di un programma conciso che si svolge nell’arco del fine settimana della festa. Il manifesto è costituto dall’immagine di Cesare Pavese disegnata sempre dalla Tesio e il titolo è Libri della Granda. Il programma prevedeva come ospite lo scrittore e poeta Antonio Bodrero. Gli editori (tra i quali Gribaudo, Araba Fenice, L’Arciere, Primalpe editore, Società degli Studi Storici di Cuneo, Bianca e Volta editore, Famija Albeisa, L’Arvangia, Slow Food editore) vengono ospitati all’interno del salone San Giorgio. Si tratta quindi di una mostra/mercato del libro, caratteristica che manterrà nel corso degli anni, con presentazioni e possibilità di vedere e acquistare i libri. Un modo per far uscire il libro dai suoi luoghi deputati, spesso ammantati di un’aura di sacralità e farli incontrare direttamente con il pubblico, un pubblico che spesso non è mai entrato in una libreria. Vengono messi in evidenza, in particolare, libri a bassa tiratura, realizzati da piccole associazioni, gruppi, parrocchie, spesso a spese degli autori. Piccole “rarità” librarie del nostro territorio. La mostra è un successo e gli organizzatori decidono ovviamente di continuare.

Per l’anno successivo, il 1995 si forma un comitato ad hoc presieduto da Silvio Tavella. Come si legge nel verbale la prima riunione avviene il giorno 13 gennaio 1995 alle ore 21.00 presso la sala della Biblioteca. Sono presenti: Annarita Alessio, Angelo Gonella, Luca Martini, Dario Milano, Silvio Tavella. Risultano invece assenti Maria Carla Chiavassa, Gianfranco Massimino, Bruno Molinatti e Silvio Sampò. Viene deciso di costituire formalmente il comitato, redigere uno statuto e ideare un logo (lo skyline di Cavallermaggiore con dei libri che “volano” sulla città). Nelle riunioni successive Luca Martini si occupa di preparare un bilancio preventivo (il totale ammonta alla cifra “astronomica” di 2.700.000 Lire). I giorni di svolgimento della seconda edizione sono fissati per il 26-27-28 agosto 1995. Ospiti della seconda edizione, dal titolo Libri della Granda, sono il compianto Giuseppe Garbarino che ha appena dato alle stampe una monumentale biografia dedicata ad Ascanio Sobrero (Alla scoperta di Ascanio Sobrero) e il professor Gaetano Di Modica. Il volume su Sobrero ottiene un grande successo di pubblico e di critica e rimane tuttora lo studio più completo e dettagliato sull’insigne scienziato, frutto di ricerche durate anni da parte di Garbarino. Accanto al libro su Sobrero la seconda edizione presenta, in prima nazionale, il video Cronaca di un restauro. I libri di Cesare Pavese salvati dall’alluvione e il libro di Franco Vaccaneo La scrittura sommersa (la terribile alluvione risale al novembre 1994). Si tenga conto che all’epoca non esistono ancora il Salone del Libro per ragazzi (nascerà 6 anni dopo) e la Fiera del Libro di Torino si è appena spostata da Torino Esposizioni al Lingotto (1992). Anche Scrittori in città è ancora da venire (nascerà nel 1998) mentre Più libri più liberi nasce nel 2001. Certo, altri numeri, altri budget, ma evidentemente gli organizzatori avevano visto giusto e con lungimiranza.

Archiviata la seconda edizione il Comitato si appresta a mettere in cantiere la terza edizione intitolata I luoghi del Libro. Per la prima volta la mostra si dota di un catalogo delle case editrici curato da Valerio Costanzia e Bruno Molinatti (sono ben 23 gli editori e le associazioni presenti: da Arcigola Slowfood all’Araba Fenice dei fratelli Dutto, dall’Arciere di Enrico Conte a Blu Edizioni di Gaspare Bona, da Gribaudo di Beppe Cigna alla Scolastica Editrice di Marcellino Peretti. E poi L’Arvangia di Donato Bosca, Primalpe di Costanzo Martini, Famija Albeisa con Giovanni Bressano ecc.). La locandina della terza edizione viene realizzata da Franco Spingola che crea un bellissimo disegno (un bambino che getta per aria dei libri mentre sullo sfondo si vede uno scorcio di Via Roma con la Torre Civica). Star della terza edizione è Dario Milano curatore del volume Le vasche. I fontanili del territorio di Cavallermaggiore. Si tratta di un pregevole lavoro a più mani che documenta i fontanili di Cavallermaggiore. Accanto al volume di Dario Milano viene presentato, a cura del Comitato Permanente per la Tutela del Patrimonio Culturale, un audiovisivo dal titolo Percorsi storici. 5 itinerari attraverso la storia di Cavallermaggiore. Per la prima volta (udite udite!) viene creata una postazione con collegamento internet (web 1.0). Il bilancio preventivo della terza edizione è di 3.000.000 di Lire. Il 21 febbraio 1996 il Comitato (su richiesta di Silvio Tavella) riceve dal Ministero delle Finanze il Codice Fiscale (95012150041) indispensabile per la richiesta di contributi. La terza edizione si svolge il 24-25-26 agosto. Il comitato è così composto: Silvio Tavella (presidente), Annarita Alessio, Cristina Chiavassa, Mariacarla Chiavassa, Monica Fasciani, Natascia Giobergia, Luca Martini, Gianfranco Massimino, Dario Milano, Bruno Molinatti, Paola Pansa. Il successo della terza edizione è oltre ogni aspettativa, gli editori incrementano notevolmente le vendite e la sala della Biblioteca e il cortile del Palazzo Comunale sono presi d’assalto da centinaia di visitatori (complice il bel tempo e il traino della Festa della Beata Vergine).
Con la quarta edizione, intitolata Natalibro, la Mostra cambia il periodo di svolgimento e si sposta nel mese di dicembre. I motivi principali sono dovuti alla difficoltà di mettere in cantiere una mostra nei mesi di luglio e agosto, generalmente dedicati alle ferie e di smarcarsi dai festeggiamenti patronali per mettere in maggiore evidenza il carattere culturale dell’iniziativa. E’ evidente l’intenzione di imprimere una svolta alla Mostra, facendola assurgere a evento indipendente, svincolato dalle festività del Paese; contemporaneamente si ravvisa la necessità di attrarre più pubblico (rispetto a un periodo dedicato alle ferie come quello di agosto) e di promuovere maggiormente la vendita dei libri esposti. Il mese di dicembre, e precisamente qualche giorno prima del Natale, pare l’ideale per incentivare la presenza dei visitatori. Il Comitato, da sempre dare unanime e compatto nelle decisioni, si spacca tra fautori della trasformazione in Mostra pre-natalizia e conservatori della Fiera estiva. Dopo una drammatica seduta, passa la linea del cambiamento: la Mostra, da lì in avanti cambierà date e diverrà invernale. Nonostante questo il comitato organizza una “mini” mostra dal titolo L’appetito vien leggendo (geniale intuizione di Mariacarla Chivassa, uno dei più bei titoli, che verrà ripreso per la sesta edizione) che anticipa l’edizione invernale. L’evento si svolge al campo sportivo in occasione della fiera del formaggio. Ospite d’onore è Slow Food Arcigola che presenta una degustazione guidata di formaggi, accanto a una miscellanea di titolo dedicati al cibo. Scrive Silvio Tavella, (dopo una divertente citazione in esergo di Pelham Wodehouse): “che la degustazione dei cibi sia cosa divertente, oltreché piacevole, ci sentiamo di condividerlo. Il Comitato Mostra del Libro ha tra i suoi proponimenti la promozione dell’Editoria locale, considerata “non primaria” e per questo, forse, troppo spesso trascurata non solo dagli operatori del settore ma anche dai lettori più attenti.” L’edizione di dicembre è l’occasione per festeggiare i 20 anni della nascita della Biblioteca Civica di Cavallermaggiore. Viene organizzato un convegno a cui partecipano Valerio Costanzia (neo direttore della Biblioteca subentrato a Gianfranco Massimino) Gianni Menardi direttore del Centro Rete di Fossano, Michele Calandri, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo e Provincia, Pino Carità, architetto e primo direttore della Biblioteca ed Eugenio Pintore direttore della Biblioteca di Settimo Torinese. Angelo Gonella per l’occasione presenta l’anteprima del video La stessa Luna, testimonianze dei cavallermaggioresi che hanno partecipato alla Resistenza e al secondo conflitto mondiale. Ma la quarta edizione presenta due superospiti: il cantautore Gianmaria Testa e lo “showman” Everardo Dalla Noce salito alla ribalta delle scene grazie alle sue ospitate nella trasmissione di Fabio Fazio Quelli che il calcio. Altro ospite di prestigio è l’illustratore Coco Canu che avrà un ruolo determinante, come vedremo più avanti, per la Mostra del Libro. Memorabile la scena in cui, la domenica pomeriggio, Everardo Dalla Noce s’imbosca per fare un servizio radiofonico sulla partita di campionato senza averla minimamente vista. In questa edizione un apporto fondamentale arriva da Elio Leone che realizza una bellissima scenografia che fa da quinta agli incontri con gli autori.
La quinta edizione, Liber Magicus, è dedicata alle masche nella tradizione piemontese. Ospite della mostra è Bruno Gambarotta assieme a Oscar Barile, Giampiero Boschero, Patrizia Capobianco e Angelo Manzone. Il budget preventivo della quinta edizione è di 6.850.000 Lire. Nel comitato arrivano forze nuove: Valerio Costanzia, Antonella Dogliatti e Clara Novarino. Silvio Tavella rimane presidente e Luca Martini diventa curatore. Franco Spingola ed Elio Leone hanno un ruolo fondamentale per quanto riguarda la grafica e la scenografia. Il primo realizza un fantastico disegno che ritrae una strega nell’atto di preparare un intruglio a base di libri, circondata da personaggi fumettosi (si riconosce un Mandrake che fugge con dei libri sottobraccio), il tutto in un’atmosfera che ricorda i capricci di Goya. Elio Leone supera se stesso con una scenografia dal gusto gotico/espressionista con una casa che ricorda quella di Psyco, cornacchie e pipistrelli svolazzanti, civette appollaiate su alberi scheletriti che osservano minacciose il pubblico: un capolavoro. Tra gli ospiti c’è anche Gianni Martini, responsabile della redazione de La Stampa di Cuneo che dedicherà alla Mostra un lunsinghiero articolo. Con la quinta edizione si chiude anche la gestione di Silvio Tavella. Cinque anni straordinari, che hanno visto la Mostra del Libro crescere in pubblico, editori e qualità, con ospiti di rilievo. Ma, soprattutto, hanno visto l’aggregazione di un gruppo di volontari che, senza ombra di dubbio, oltre a sgobbare per mettere in piedi le diverse edizioni, si è anche molto divertito.
La settima edizione dal titolo Sport in copertina è dedicata allo sport. Ospite della mostra è il campione olimpionico Maurizio Damilano. Le date sono il 16-17 dicembre 2000. Piergiorgio Bertola subentra a Bruno Molinatti come Vicepresidente, curatori della mostra sono Antonella Dogliatti e Gianni Turletti; Monica Fasciani si occupa delle pubbliche relazioni, mentre l’impaginazione del catalogo è a cura di Guido Martini, giovane giornalista in nuce che si sta facendo le ossa presso il Saviglianese. Ancora una volta la copertina del catalogo è firmata da Franco Spingola. Con l’ottava edizione la Mostra Libro compie un viaggio nel passato. Il tema è infatti quello dei Templari (Il mistero dei Templari), reso graficamente dalla bella illustrazione di Franco Spingola e dalla scenografia di Elio Leone. Accanto al presidente Luca Martini curano la mostra Antonella Dogliatti e Gianni Turletti, segreteria Laura Gotta e pubbliche relazioni Paolo Reinaudo. L’impaginazione del catalogo è di Guido Martini. Come si legge nell’introduzione di Luca Martini, “gli organizzatori della Mostra del libro hanno voluto dedicare l’ottava edizione della rassegna proprio ai Cavalieri del Tempio. Un omaggio a un ordine diffuso capillarmente, in epoca medievale, sul territorio piemontese. Anche la cittadina di Cavallermaggiore ospita vestigia del loro glorioso passato: tracce da riscoprire nella loro bellezza, ombre che appartengono all’identità dei nostri popoli e, forse, di ognuno di noi”.

Con questa edizione termina il mandato di Luca Martini. Una gestione che si è contraddistinta da un impegno notevole, con la capacità di aggregare nuove forze, soprattutto giovani (è un esempio lo spazio 1000-2000 dieci secoli di cucina) dalla creazione di un catalogo che è diventato una monografia, dalla modifica del nuovo logo, dall’ampia diffusione sui media non solo locali, dalla presenza di ospiti importanti e da tematiche di alto profilo culturale.
Le redini vengono prese direttamente dall’Amministrazione Comunale con l’Assessore alla Cultura Chiara Toselli. Nella nona edizione del 2002, svoltasi il 14-15 dicembre, è di scena il teatro. La mostra s’intitola Un sipario sul libro e con questa edizione la manifestazione fa un salto importante: dal salone della biblioteca si sposta in piazza Vittorio Emanuele sotto una tensostruttura montata ad hoc. La mostra si apre con un concerto di Gianmaria Testa mentre Franco del Moro dell’associazione Ellin Selae mette in scena un divertente monologo dal titolo Il funzionamento dell’uomo (a fine rappresentazione, complice anche il freddo, Franco rimase letteralmente senza voce). La tensostruttura, che ospita numerosi editori, viene letteralmente presa d’assalto domenica alle 16 quando si esibisce il noto chansonnier piemontese Gipo Farassino. La presentazione del libro Saluzzo nostalgia di un teatro di Gianni Neberti e una mostra fotografica a cura del Circolo Imago di Savigliano chiudono degnamente una mostra che ha ormai spiccato il volo e inizia a diventare una manifestazione di rilievo regionale.

Nel 2003 la mostra compie dieci anni. Un traguardo importante per una manifestazione che si è sempre retta sulle forze di soli volontari. Note d’autore, il titolo della decima edizione, rende omaggio alla musica. Il pieghevole della mostra e il manifesto sono stati ideati e impaginati da un giovane creativo: Roberto Montan. Il manifesto riporta sullo sfondo di uno spartito musicale, il numero 10 realizzato con una serie di volumi. Inoltre vengono raffigurati tutti i manifesti delle precedenti edizioni. L’allestimento e le scenografie vengono curate dall’Istituto Statale d’Arte “A. Bertoni” di Saluzzo. Tra gli ospiti i Lou Dalfin che scaldano i cavallermaggioresi con un travolgente concerto, e poi Piero Dadone con un omaggio alle gemelle Nete, e la bellissima presentazione musicale del libro Anime Schiave. Nel cerchio della prostituzione di Marco Neirotti, introdotto da uno scoppiettante Giuseppe Gabutti.

E con questo si chiude il cerchio. La mostra è ormai adulta, gli editori partecipanti sono oltre 35, l’impegno è molto gravoso e non meno le responsabilità. Le due edizioni successive vengono curate da un’agenzia esterna, la Deik di Savigliano, mentre dal 2006 se ne occupa la LiberLab.

In questi anni è doveroso ringraziare le associazioni che hanno aiutato concretamente la Mostra del Libro: la Proloco, la Scala di Penrose, la Biblioteca Civica, il Comitato Permanente per la Tutela del Patrimonio Culturale, gli sponsor e gli enti che hanno contribuito fattivamente alla realizzazione, Marcellino Peretti della Scolastica Editrice, le amministrazioni comunali che si sono avvicendate (Pietro Grande, Nicola Solavaggione, Domenico Racca, Michele Baravalle, Antonio Parodi) e gli assessori alla cultura (Emma Ghigo, Chiara Toselli, Domenico Racca, Davide Sannazzaro). Ma questa è storia recente. Ci rivediamo tra vent’anni.

TESTO SCRITTO NEL 2014, IN OCCASIONE DEL VENTENNALE DELLA MANIFESTAZIONE